Ognissanti in Alto Adige
Una visita ai defunti e dolci per i bambini
È autunno inoltrato, la nebbia avvolge il paesaggio alpino, quando, improvvisamente, in lontananza si intravede il barlume dei ceri delle persone che fanno visita ai loro cari defunti in occasione di Ognissanti. I cimiteri si riempiono di parenti, amici e conoscenti, intenti a commemorare i loro cari, illuminando l’oscurità della morte con la luce della speranza, della vita e del ricordo. In alcune vallate dell’Alto Adige, questo giorno festivo è preceduto da un’usanza all’insegna della dolcezza. Il 31 ottobre, infatti, i bambini della Val d’Ultimo partono per la cosiddetta Lotter-Mission, una sorta di missione dei piccoli mendicanti di dolci, che si aggirano per il paese, recitando poesie e ricevendo in cambio deliziose Krapfen. L’elemosina die Krapfen è un’antica tradizione, mantenuta in vita dalle giovani generazioni.
Rimpinzarsi di dolci va bene, ma è meglio che il giorno dopo i bambini siano in forma. L’usanza vuole che il giorno di Ognissanti, i padrini e le madrine facciano visita ai propri figliocci portando loro in dono un Fochaz-Henne o un Fochaz-Hasen, ovvero un dolce di pasta lievitata a forma di gallina per le bambine e di coniglio per i bambini. Un’usanza che risale ai tempi in cui non c’erano i soldi per acquistare regali costosi e che viene onorata tutt’oggi per la gioia dei piccoli golosoni.